Brasile
Costruzione Centro Comunitario
Responsabile:
P. Bossi Dario
Contributo richiesto:
€ 42.000,00
Contributo raccolto:
€ 42.000,00
Completato al 100%

Piquia de Baixo è una comunità di oltre 1100 abitanti (312 famiglie circa) nella regione amazzonica brasiliana, che si stabilì 50 anni fa in territorio rurale nel comune di Açailandia, all’interno dello stato di Maranhao,nel nord-est del Brasile.
E’ una delle comunità più colpite dall’attività mineraria.
Si tratta di un quartiere, nato in mezzo ad acque limpide, foresta fiorente e suolo fertile, che si è visto, in pochi anni circondato da cinque industrie siderurgiche. Le quali, in cambio di una promessa di progresso, sfruttano il legno della foresta, bruciandolo negli altoforni per la produzione di ferro e provocando devastazioni ambientali, polvere di ferro e morti.
La comunità soffre di contaminazione dell’aria, terra e acqua; una perizia tecnica realizzata nel 2007 ha classificato la regione come “impropria per la vita umana”.
Piquia de Baixo è il ritratto fedele di ciò che accade sin dalla scoperta del Brasile, ossia dello sfruttamento sino all’esaurimento.
La ricchezza del minerale passa attraverso i binari e viene esportata. Quello che rimane è il segno della sofferenza: case diroccate, inquinamento, polvere di ferro sopra i mobili, forte rumore e rifiuti incandescenti che escono dai forni e si depositano poco lontano dalle abitazioni.
Fin dalla costruzione di questo complesso siderurgico, uomini, donne ma sopratutto bambini ed anziani soffrono di un alto tasso di malattie respiratorie, e nei casi più gravi anche tumore ai polmoni. Molte di queste persone colpite o sono rimaste disabili oppure sono già morte.
Per combattere questa situazione, gli abitanti di Piquia si sono organizzati in una lotta per il reinsediamento della comunità in un’ altra zona dove possano vivere senza rischi di vita.
Grazie all’aiuto di un gruppo di consulenti e dei Missionari Comboniani sono riusciti ad ottenere uno terreno per la costruzione di 312 case.
Il progetto qui proposto, prevede la costruzione del Centro Comunitario del nuovo quartiere. Un semplice edificio, destinato a riunioni e attività di un gruppo di mamme chiamato “Club delle mamme”.
All’interno dell’edificio saranno discusse le strategie di organizzazione della comunità e si terranno corsi e attività per l’autosostenimento economico familiare, offerte per lo più a donne e giovani del quartiere.

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